IL 23 DICEMBRE CI HA LASCIATO STEFANO SUARDI, ATTUALE PAST PRESIDENT E FIGURA DI RILIEVO NELLA STORIA DELLA FIRP, CHE LO RICORDA CON AFFETTO RIPERCORRENDO LA SUA CARRIERA NELLA FEDERAZIONE.
Stefano Suardi, parliamo di lui: il nostro Stefano ha la tessera numero 4 della FIRP, e quindi vuol dire che è stato uno dei primissimi soci che l’ha vista crescere, l’ha condotta per mano da dietro le quinte, ne è stato animatore convinto: questo è durato più di trent’anni, nella buona e nella cattiva sorte, ma sempre convinto dell’ideale di verità e chiarezza, sia all’interno che nei rapporti con l’esterno.
Sicuramente è stato uno dei primi a credere nel lavoro di squadra per approfondire, allargare e dare consistente visibilità ai concetti ideati e promulgati dal Maestro Elipio Zamboni, cui lo legavano sentimenti di amicizia e origini bergamasche.
La FIRP si è costituita nel 1987 con uno sparuto gruppetto di persone che si riconosceva nelle idee naturalistiche di quel personaggio un po’ pop e tanto fuori dal comune che rispondeva al nome del Maestro della Reflessologia. Stefano ne ha apprezzato i contenuti, ha partecipato convinto allo sviluppo, diventando nel 1990 Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti e un anno dopo Consigliere.
Erano gli anni belli della crescita a vista d’occhio, del rafforzamento e dell’affinamento della mappa sul piede, dei contatti con altri pionieri di altre discipline. Si faceva fatica, è vero, ma era una fatica pratica, non ancora intellettuale, nonostante i pensieri fossero rivolti sempre alla salute e al benessere. Così come la FIRP si ritagliava un piccolo spazio in quelle discipline che oggi vengono definite olistiche, anche Stefano Suardi si ritagliava il suo spazio, diventando Segretario Generale dal 1992 al 2009. Ha frequentato il corso triennale 1987/1990.
Diciassette anni intensi, con tante difficoltà logistiche e gestionali, ma anche con tanti successi personali e di squadra. Dietro le quinte si muoveva a proprio agio per far collimare le varie anime e i vari settori della FIRP. Non era facile smussare gli spigoli, ricondurre alla routine le spinte autonomiste dei vari docenti e dei loro afferenti, tutti in buona fede, attendere agli allievi e a quanto iniziava a nascere sia in Italia, che in Europa.
E’ stato segretario generale per 17 anni, dal 1992 al 2009 con presidente il sempre compianto Raffaello Cuter, che ha dato impulso anche di immagine alla crescita della FIRP.
Gli anni in cui ha svolto le funzioni di segretario generale sono comunque stati importanti per la FIRP, perché si trattava, da una parte di regolamentare lo sviluppo della reflessologia, dall’altra di saper condurre gestionalmente la federazione e le scuole, e dall’altra ancora, di far tornare i conti.
Sì, perché il primum movens della FIRP sono gli allievi, da cui sgorga nuova linfa per la reflessologia, combinandosi con la struttura già stabile. E Suardi ha avuto il pregio di cogliere questo aspetto, sollecitando con forza soprattutto l’uniformità di intenti e di comportamenti. E’ da ricordare che in quegli anni, oltre a Milano, Torino e Pordenone sono nate la scuole a Pontida, di cui Stefano è stato responsabile dal 1999 al 2006, a Roma e a Ancona con alterne e limitate fortune. Ma è a Milano che ha lasciato il segno come responsabile della scuola dal 1996 al 2010. La responsabilità significava l’organizzazione dei docenti, la logistica degli allievi, la pronta risposta a quesiti anche sostanziali, la presenza costante nei giorni di lezione. Questo significa convinta dedizione alla causa, e regia magistrale in mezzo al campo. Facile, ma solo a parole, mettere assieme tante teste col suo carattere forte, anche perché portatore di realizzazione pratica di idee; non difficile per Stefano, anche se obiettivamente gravoso, incastrare le due funzioni di segretario generale e di responsabile della scuola di Milano.
E venne il giorno della presidenza. Dopo tanta gavetta, Suardi è diventato presidente della FIRP a giugno 2009, succedendo a Raffaello Cuter. Potrebbe essere un premio alla carriera, ma non è stato così. Stefano si è portato a casa anche quell’onere, per dedizione alla causa e per continuare un percorso con le scuole e di riconoscimento della reflessologia, e quindi della FIRP, a livello di Regione Lombardia e al CNEL. Cammino difficile e faticoso, ma portato a termine con successo.
Da gennaio 2013 a luglio 2014 ha lasciato la carica di Presidente per sopraggiunti e improvvisi motivi di salute, poi risoltisi con un po’ di fatica e tanta voglia di esserci ancora. E così è stato.
La FIRP non è solo scuola, ma anche necessità di confronto interno e sviluppi esterni. Quale migliore mezzo per far ciò che un’operazione sostanziale immagine come l’organizzazione del convegno annuale? E in effetti Stefano è stato responsabile dell’organizzazione per 20 anni, dal 1995 al 2015, Al di là delle varie location, peraltro sempre all’altezza della situazione, è giusto fare qualche esempio dei temi trattati, con impegno e con sagacia. Si è parlato di natalità e gestazione, di fitness, di over 70, di sessualità, di sensorialità, e, ovviamente, di benessere. In questo contesto, è d’obbligo ricordare il convegno del 1998, in cui si è parlato di nuove frontiere della reflessologia nel secolo che si avvicinava a grandi passi, e quello del 2003, assurto agli onori di convegno internazionale.
E da ultimo, ma sicuramente di notevole importanza, è stato l’impegno nella redazione di Reflessologia Oggi, rivista informativa della FIRP dal 1997. Stefano ha fatto parte del comitato redazionale, per poi essere nominato Direttore Responsabile dal 2010 al 2015. Ha dato anche qui la sua impronta, con chiarezza e precisione, rispecchiando quello che la FIRP chiedeva dal suo giornale.
Ciao Stefano, ti salutiamo con affetto.